?No all’Ato unico provinciale?. I comuni contro la Regione

0cb56c731c2ec97b35a9fff62eef2a66[LAVOCEWEB.com] No al passaggio all?Ato unico provinciale, s? a un consorzio di comuni per gestire in autonomia il servizio integrato dei rifiuti. ? questa la ferma posizione dei sindaci appartenenti ai comuni degli ambiti territoriali Palermo 5 e Palermo 6 in merito alla bozza di decreto annunciata dal governatore Lombardo, che prevede la riduzione degli Ato rifiuti dagli attuali 27 a 9, ossia uno per ogni provincia. Su proposta del sindaco di Castelbuono Mario Cicero, i primi cittadini di undici comuni e molti degli amministratori locali si sono riuniti presso l?aula consiliare di Termini Imerese, per discutere le azioni da intraprendere contro un decreto che, a detta dei sindaci, farebbe finire i propri comuni, caratterizzati da una virtuosa gestione dei rifiuti, nel grande e disastrato ?calderone? di Palermo e provincia. Il rischio, hanno denunciato all?unanimit?, ? quello di vanificare anni di sforzi e investimenti sulle politiche in materia di rifiuti ma, soprattutto, quello di far ricadere sulle tasche dei cittadini i debiti delle altre societ? d?ambito, per la maggior parte in dissesto finanziario, con un conseguente abbassamento della qualit? del servizio.

?Non permetter? a nessuno di entrare nel mio comune per farlo diventare una ?pattumiera? ? ha dichiarato con forza Mario Cicero ?. In questi anni abbiamo lavorato in modo serio e continuativo sulle politiche ambientali che, oltre al benessere dei cittadini, ci hanno dato fama e riconoscimento a livello internazionale. Abbiamo gestito il servizio integrato dei rifiuti in modo onesto e trasparente, facendo pagare le tasse agli abitanti. Non ho niente da condividere con amministratori che hanno intrapreso percorsi disastrosi. Nell?ipotesi che il governo regionale assorba i debiti di tutte le societ? d?ambito sono pronto a bloccare tutti pagamenti. Per questo ? conclude Cicero ? bisogna intraprendere un percorso comune fra i comuni del nostro territorio, sfruttando gli impianti gi? esistenti?. Dello stesso parere i sindaci di Campofelice Francesco Vasta e di Castellana Giuseppe Intrivici. ?Abbiamo il dovere di difendere tutelare i nostri territori ? ha sottolineato Vasta ? e per questo occorre un atto di forza, consorziandoci e andando contro il decreto regionale?. ?Il decreto di riforma degli Ato vuole colpire l?inerzia dell?Ars ma anche il diritto delle autonomie locali di creare liberi consorzi ? ha detto invece Intrivici ?. Le amministrazioni virtuose devono opporsi a farsi carico dei disastri provocati da altri. Questa ? l?occasione di aprire una grande battaglia senza colori politici per affermare il potere delle autonomie locali.? ?Occorre approvare in tempi rapidi un documento congiunto da sottoporre al governo regionale ? ha inoltre sostenuto il sindaco di Termini Tot? Burrafato ? che affermi con forza la nostra volont? di autodeterminarci. Facciamo parte di un territorio coeso, che ha i mezzi e le risorse per autogestire il servizio dei rifiuti senza doversi impelagare con soggetti come il Coinres o l?Amia. Non sar? una partita facile, ma possiamo dimostrare, anche attraverso l?Associazione dei comuni, di saper lavorare in autonomia.?

L?ipotesi lanciata dai sindaci, pertanto, ? quella di fondere i due Ato in un?unica societ? d?ambito territoriale, formata da 28 comuni per un totale di 160 mila abitanti, che gestisca in autonomia il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti solidi urbani. Il soggetto giuridico potrebbe rimanere una spa o, in alternativa, diventare una societ? consortile. Il territorio cos? definito, omogeneo per affinit? territoriale, continuit? e numero dei servizi erogati, raggiungerebbe una piena autonomia gestionale per il ciclo integrato dei rifiuti, grazie alle strutture gi? esistenti. Il riferimento ? alla discarica di Castellana Sicula, all?impianto di compostaggio di Castelbuono, ai tre impianti di trattamento e pre-trattamento per rifiuti liquidi e solidi di Polizzi e Termini Imerese e, sempre a Termini, alla piattaforma Conai per il secco indifferenziato. A tal fine ? stato creato un gruppo di lavoro ad hoc con il compito di redigere una bozza di delibera comune, da far approvare alle varie assemblee consiliari e sottoporre all?attenzione del governo regionale.
23.09.2009
Silvia Egiziano