[APCOM – 4 febbraio 2010] Tassi di usura del 60% applicati a vittime in difficolt?. I carabinieri hanno arrestato a Castelbuono, nel palermitano, un 60enne, su disposizione della Procura di Termini Imerese. T. B., di Castelbuono, ? accusato di usura. Dieci mesi di indagini, con intercettazioni, pedinamenti e perquisizioni domiciliari lo avrebbero incastrato. Da circa quattro anni aveva prestato delle somme di denaro a due persone, praticando un tasso di interesse di circa il 60%. Il sistema adottato era quello di prestare la somma di denaro in contanti e avere come garanzia degli assegni, che venivano trattenuti. Nel caso in cui i debitori non fossero stati in grado di versare il dovuto, il 60enne avrebbe portato gli assegni all’incasso. Le due vittime, dal 2005 a oggi hanno chiesto a T. B. tre prestiti, per i quali inizialmente hanno pagato le rate a titolo di interessi e per il rimborso del capitale. Successivamente, i due soggetti non sono pi? stati in grado di pagare, e T. B. versava a suo favore due assegni che deteneva a titolo di garanzia. Nel corso dell’investigazione si ? potuto accertare che il 60enne ha avuto diversi incontri con le vittime, per convincerle a versare quanto dovuto. A luglio, i carabinieri hanno eseguito 11 perquisizioni domiciliari presso la casa di T. B. e di altre presunte vittime. Il materiale, consistente in matrici di assegni, cambiali e vari appunti manoscritti, ha consentito di corroborare il quadro investigativo. Particolare interessante risulta la motivazione che viene suggerita alle vittime per giustificare le operazioni bancarie: qualora ci fossero stati dei controlli da parte di enti accertatori, si poteva giustificare il pagamento delle somme versate, a rate, con la vendita (logicamente mai avvenuta ma solo da simulare) di capi di biancheria da corredo, comprati dalla moglie dell’indagato che svolgeva lavori di ricamo. Altri sono i casi di presunte vittime su cui stanno indagando ancora i carabinieri.