La mia memoria, a differenza di quella di tanti italiani e siciliani, gode di ottima salute. Ricordo i percorsi politici di ognuno, mi restano impresse le promesse, gli slanci demagogici e persino alcuni dettagli.
Non è facile ad esempio trovare chi, nella semplificazione odierna, riferendosi agli anni politici di Berlusconi, ne conti (come è esatto) diciotto. Solitamente l’approssimazione, se vogliamo legittima, obbliga a riferirsi al “ventennio”, e non necessariamente per alludere a similitudini con le decadi del fascio. “Vent’anni”: questa è l’estensione berlusconiana comunemente utilizzata da tutti, e non diciotto. Poco importa direte voi, e così penso anch’io.
Se non fosse che oggi il sindaco, nella nota di stampa (“Le paure dell’avv. Polizzotto“) con cui motiva la sua personalissima trasmigrazione, ha specificato – con insolita precisione – “la Destra per la sesta volta in 18 anni verrà rappresentata da Berlusconi”. Così sono andata a cercare dove avevo già sentito altrettanto scrupolo in una disanima politica, e ci sono riuscita.
In un editoriale di dicembre de La Stampa dal titolo – guarda un po’ – “Le paure di chi ci guarda da fuori”, al secondo paragrafo Gianni Riotta scrive testualmente (qui il collegamento all’intero articolo):
« Dopo un lustro di rivolgimenti, la fine del terzo governo Pdl-Lega, la stagione dei tecnici di Monti, le primarie Pd, sarà l?attuale segretario del Pd, Bersani, a candidarsi per il centrosinistra, la destra, per la sesta volta in 18 anni, verrà rappresentata da Berlusconi, Casini prova a rimotivare il centro, mentre la sinistra radicale cerca di rientrare in Parlamento con Vendola. »
Sì, “ho paura” che non mi sbagliavo.
Se la premessa è copiata (il ragionamento poi è con evidenza del tutto personale), le conclusioni… le lascio a voi.