
Una gran folla entusiasta, di oltre 200 persone, ha animato l?escursione di domenica 7 novembre 2010 organizzata dal Club Unesco di Castelbuono Madonie e dal Museo Naturalistico Francesco Min? Palumbo e patrocinata dall?Universit? degli studi di Palermo – Corso di Laurea in Conservazione e Valorizzazione della Biodiversit?, dal Comune di Castelbuono, dalla Pro-Loco di Isnello, dall?Associazione Micologica Micelia, dall?Ente Parco delle Madonie e dal WWF Madonie. L?escursione naturalistica, avente come scopo ?La scoperta degli alberi monumentali del bosco di Isnello? ? stata organizzata in occasione del ?2010 – Anno Internazionale della Biodiversit?? proclamato dall?UNESCO, per ricordare il ruolo fondamentale della biodiversit? e dell?importanza della sua conservazione e valorizzazione. L?escursione ? stata guidata dal Prof. Rosario Schicchi e dal Prof. Pietro Mazzola, docenti della facolt? di Agraria dell?Universit? degli Studi di Palermo, insieme ai quali erano presenti anche la Prof.ssa Anna Scialabba, Presidente del Corso di Laurea in Conservazione e Valorizzazione della Biodiversit? ed altri ricercatori e docenti universitari. I partecipanti, provenienti da diverse parti della Sicilia, si sono ritrovati all?ingresso dell?abitato di Isnello da dove hanno raggiunto la vicina contrada Lanciasia. Quindi, dopo aver attraversato il Torrente Isnello, hanno iniziato a percorrere un sentiero di media difficolt?, tra i vividi colori del bosco autunnale, addentrandosi all?interno del Bosco Orippotto. Dopo pochi metri l?attenzione dei presenti ? stata catturata da un vetusto individuo di Sughera e da diversi esemplari plurisecolari di una particolare entit? di Roverella, chiamata ?Quercia castagnara?, perch? le sue grosse ghiande in passato venivano utilizzate come succedaneo del caff? o arrostite come castagne. Si tratta di bellissimi monumenti della natura che, come ha sottolineato il Prof. Schicchi ? ? con il loro possente fusto, la chioma protesa verso il cielo e il vigoroso apparato radicale affondato nel suolo, rappresentano, nello stesso tempo, la forza e la sacralit? della Natura e della Vita, evidenziando simbolicamente la strategica perennit? dei boschi in cui insistono. Pertanto i venerabili ?patriarchi vegetali? sono i pi? fedeli testimoni della storia vissuta dal nostro territorio nel corso dei secoli e delle comunit? che li hanno saputi preservare fino ai nostri giorni?. Il Prof. Mazzola ha esposto alcune considerazioni storiche sui boschi delle Madonie e ha formulato delle ipotesi circa l?ipotetica et? degli alberi osservati. Proseguendo lungo il sentiero, le nostre guide hanno svelato i ?segreti? di questi boschi?: erbe, arbusti, alberi, fiori, all?improvviso hanno avuto un nome e di ogni specie ? stato evidenziato il ruolo ecologico e l?uso locale. Anche per i funghi velenosi, in particolare per l?uomo, ? stata messa in evidenza l?importanza per l?ecosistema bosco.
Il bosco misto di Orippotto e quello della limitrofa contrada di Montaspro, all?interno del Parco delle Madonie, sono caratterizzati dalla prevalenza del leccio (Ilici) e di alcune forme di roverella (Cerza, Uscigghia) ai quali si uniscono varie specie di aceri, l?orniello, peri selvatici, il melo selvatico, ecc. Ci? che colpisce il visitatore attento, ? l?elevata frequenza degli alberi plurisecolari che ergono le loro maestose chiome oltre la normale copertura del bosco, quasi a volere sottolineare la loro supremazia. Le dimensioni e l?et? stimata di questi annosi esemplari variano da un esemplare all?altro, ma in ogni caso si tratta di veri e propri monumenti. Proseguendo lungo il percorso, l?attenzione dei partecipanti ? stata indirizzata verso un piccolo stagno e subito dopo sul ruolo del legno morto nel bosco. Infine, ? stato sottolineato che questi meravigliosi esemplari sono minacciati costantemente sia da avversit? antropiche che naturali: attacchi parassitari, incendi, incisioni dei fusti con coltelli ed altri oggetti metallici, sviluppo di piante parassite ( come il vischio e il loranto) e di funghi cariogeni, ristagni di acqua piovana nelle cavit?, azione dei fulmini, ecc?. Oggi, tramite opportune conoscenze tecniche e scientifiche, si sta cercando di salvare il prezioso patrimonio genetico che questi affascinanti esemplari sono riusciti a custodire sino ai nostri giorni. Oltre agli elementi arborei, il bosco e le sue chiarie sono popolati da tantissime altre specie, come il Colchico di Bivona, la Rosa peonia, la Nepetella, l?Euforbia caracia, il Pungitopo, la Ginestra dei Nebrodi, varie forme di Cicoria, ? e numerose specie di funghi, eduli e velenosi. La diversit? biologica di queste comunit? di piante, animali, microrganismi e del loro ambiente non vivente, rende unici e suggestivi questi luoghi.Vista la numerosa partecipazione e l?interesse che questo evento di grande valenza scientifica e culturale ha riscosso nei partecipanti, si auspica e ci si augura che il Club Unesco di Castelbuono Madonie continui ad organizzare manifestazioni di tale importanza.
Santina Grisanti
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