[Riceviamo e pubblichiamo] Aspettando il Giro e Giro podistico Internazionale di Castelbuono: di corsa tra presente, passato e futuro
Castelbuono. E’ iniziato il conto alla rovescia verso il 26 luglio, quando a Castelbuono andrà in scena la 92esima edizione del “Giro podistico Internazionale di Castelbuono”. Tradizione, sport, cultura, devozione, tra storia, miti e sfide. Nei mesi scorsi il “Gruppo Atletico Polisportivo Castelbuonese”, ha presentato il manifesto ufficiale che rappresenta il marchio identificativo di quella che, ad oggi, è la corsa su strada più antica di Europa. Un manifesto 2.0 come testimonia l’hashtag #runinhistory che collega anche graficamente il passato al presente.
Per quanto riguarda la start list, cominciano ad arrivare le prime adesioni per quanto riguarda gli atleti italiani, per quelli stranieri situazione di work-in progress e questo a causa dei campionati mondiali in programma a Londra dal 4 al 13 agosto, competizione che al momento sta “vincolando” l’organizzazione per la chisura con alcuni nomi.
Una novità dell’edizione numero 92 del “Giro Podistico Internazionale di Castelbuono” sarà il ritorno alla vecchia lunghezza del circuito; dieci giri per un totale di poco più di 11 chilometri, così com’era stato all’inizio della sua storia, quando tutti la chiamavano la “maratonina dei 10 giri”.
Gustoso antipasto alla manifestazione del 26 luglio sarà “Aspettando il Giro” in programma a Castelbuono domenica 16 luglio, gara aperta alle categorie giovanili e agli Amatori che avranno la possibilità di cimentarsi lungo lo storico percorso del Giro Internazionale, in un susseguirsi di fatica ed emozioni.
“L’obiettivo è quello di coinvolgere un numero sempre più ampio di appassionati castelbuonesi a prendere parte agli eventi , Giro ed Aspettando il Giro – afferma il presidente del Gruppo Atletico Polisportivo Castelbuonese – è sempre bello vedere la piazza e le strade del paese riempirsi di spettatori.”Ad oggi – continua Castiglia – fare atletica in un paese di provincia come Castelbuono è molto difficile per via della carenza delle infrastrutture, cosa questa che, per gli addetti ai lavori, è molto penalizzante.