Chiamatelo appello

Quindi, a meno di qualche clamoroso colpo di scena, i giochi e le scelte sono fatti.
Il coordinamento dell?Unione Monca, composto dal Laboratorio Politico per l?Unione, Partito Democratico, Italia dei Valori e Nuova Primavera, dovrebbe andare alle primarie con il candidato sindaco uscente Mario Cicero, supportato dal Partito Democratico, e la candidata Rosa Gentile espressione di tutte le altre forze politiche e del Laboratorio.
Fin qui tutto chiaro. Si sono finalmente smussati alcuni spigoli di quel Tavolo Politico: sedersi con i gomiti appoggiati al tavolo alla fine si è riuscito a limare quel legno stagionato con le gambe da fantina mulatta.
Non mi è chiara invece la decisione del Circolo Gramsci: far prevalere una logica punitiva nei confronti dell?attuale sindaco, ha fatto si che l?accordo, quasi imminente, con la più democristiana dei democristiani di centro quale il Patronato Cisal di Castelbuono (mi ricordo una discussione sull?autobus per Palermo tra me e il suo responsabile. Mii diceva che loro auspicavano una coalizione di centro, che avesse come riferimento la vecchia Democrazia Cristiana); e l?accordo con i resti dello SDI, che sinceramente mi sembrano più preoccupati alle rivalse personali che ad uno schieramento fermo e deciso per far vincere il Centro-sinistra a Castelbuono.
Il ruolo che ha avuto, e fin qui con successo, il candidato in pectore del Circolo è evidente. Tutto e tutti purché non Mario Cicero, che poi magari in questo criterio ci si ritrova anche Nuova Primavera meglio ancora. Ma ho difficoltà a capire questa scelta: se si vuole l?alternanza, e una continuità di un governo di sinistra, non c?è occasione migliore se non quello di accettare le primarie e dare più forza alla candidata di quelle forze politiche che sono schierati nella stessa linea. Mettiamo, per ipotesi, che Rosa Gentile vinca le primarie, il candidato sindaco sarà lei, come giustificherà una sua sconfitta elettorale il Circolo per la dispersione di voti che si potrebbe creare a sinistra? E cosa dirà ai propri elettori, la dirigenza del Circolo, in piena campagna elettorale, quando chiederà i voti per la lista con lo SDI, la forza politica che si è opposta con forza alla Giunta Politica chiesta proprio dal Circolo Gramsci anni fa? Può dirsi ancora un partito di sinistra quello che sceglierà l?alleanza con la vecchia guardia della Democrazia Cristiana a discapito di un accordo con le forze progressiste di Castelbuono? Oltre alla logica punitiva, quali sono i reali motivi che spingono il Circolo Gramsci e il suo candidato in pectore ad una scelta così audace e bizzarra?
Domande rivolte a me stesso che probabilmente non troveranno mai risposte.
Ma alcune riflessioni me lo sono fatte: L’unità del centro-sinistra, non può essere messa a rischio per un capriccio e per ?conti da far pagare?. Quando i problemi sono complessi, i partiti hanno la grande responsabilità di alzare il livello politico della discussione per tirar fuori la soluzione. Abbiamo sempre detto che la diversità è un arricchimento del dibattito politico, invito il Circolo di tirarla fuori e a farla valere. Ci aspetta un lavoro difficile e troppo tempo si è perso per capire che non esiste un altro Centro-sinistra fuori da questo Centro-sinistra, almeno qui, a Castelbuono.
L?obiettivo di sconfiggere il centrodestra e assicurare a Castelbuono la continuazione dei governi di centro-sinistra, impone innanzitutto ogni sforzo per raggiungere la più larga unità e la più ampia coesione della coalizione di centro-sinistra, sia sul piano strategico che su quello programmatico.