Deprivazioni culturali, teatrali, musicali

[A seguito dell’interesse espresso sul tema da tanti utenti castelbuonesi su Facebook, ripubblichiamo in primo piano le considerazioni di mirko, nella speranza di stimolare il dibattito in proposito e raccogliere magari qualche considerazione istituzionale. ]

Ci si vanta di vivere in un paese, che nonostante la sua piccolezza, ? vivo e vitale, ricco di storia, cultura, ammirato dai numerosi turisti, pulito, libero dalla mafia e da reati gravi, insomma un paese ideale; Castelbuono sistema paese, scrissero da qualche parte.
Questa ? un’immagine un po’ esagerata, ma abbastanza reale, in effetti, forse pi? per chi la vede dall’esterno rispetto a chi dentro quest’immagine c’? e la vive in pieno, ma ? chiaro che i cittadini hanno il diritto, e magari anche il dovere, di essere pi? pignoli nell’andare alla ricerca di ci? che non va.
E allora, da cittadino, anche se per il momento, e spero temporaneamente emigrato al nord, mi trovo costretto a sfatare il mito della perfezione castelbuonese, riguardo ad un argomento a me caro, nella speranza di farmi portavoce di molti, giovani e non: la Cultura.
Qui la intendo in senso molto ristretto, sia chiaro, non voglio di certo fare una lezione di antropologia o di etnostoria, e nemmeno impelagarmi in ricostruzioni storico-letterarie; voglio solo porre l’accento su argomenti che interessano, ahim?, solo noi poveri cittadini, e che purtroppo non ci rendono meritevoli di andare in tv: A CASTELBUONO NON ABBIAMO SPAZIO PER FARE TEATRO, A CASTELBUONO NON ABBIAMO POSSIBILITA’ DI SUONARE.
E’ sul teatro che per? mi preme soffermarmi di pi?, sia perch? ? l’arte che provo a praticare, sia perch? il problema della musica mi limito solo a citarlo, vista la recente petizione promossa da altri ragazzi, per mostrarmi solidale.
Sono fiero di appartenere all’associazione “Neuroninatto”, nata da poco, un paio di anni,formata da ragazzi volenterosi, che hanno dimostrato di saper fare delle ottime cose, non senza sacrifici. La realt? dei Neuroninatto ? simile a quella di altre realt?, tutte vogliose di dare sfogo ad una passione cui credono veramente.
Tutte costrette, per?, ad elemosinare sedi, strutture, mezzi.
La vicenda dei Neuroninatto ha un che di paradossale: appena nata si ? vista affidare una sede (ex vigili), modesta, ma come non apprezzare la generosit? del Comune??? “Un priu e un sognu”…..dopo qualche settimana ci troviamo, nel vero senso della parola, sfrattati; le nostre cose in un angolino, lavori in corso, grazie e arrivederci. Chiss? quale urgenza ha spinto l’amministrazione a tale gesto…la scoprirete andando a controllare di presenza…
In compenso, ironia della sorte, ci veniva messa ha disposizione per le prove la sede del “teatro” (virgolette non casuali) fontanelle….
Per qualche mese abbiamo per fortuna goduto di ospitalit? privata e gratuita, fin quando ? stato possibile.
Adesso siamo punto e accapo, con le stelle per tetto.
E’ davvero normale che a Castelbuono, paese del Veglione, di “Castelbuono ? una favola”, di tanta gente prepara in tale ambito, non esista uno spazio a disposizione di chi il Teatro lo vuol fare???Per non parlare dello spazio per chi il Teatro lo vuole portare davanti ad un pubblico anche d’inverno….
E ancora, ? normale che a Castelbuono esista uno spazio dove le giovani band possono provare(spero esista ancora..non so..), e poi agli stessi giovani viene vietato di suonare???
Il problema ? qui solo accennato, ma spero sia sufficiente per suscitare una qualche reazione, e anche un po’ di indignazione.