[ESPERONEWS] “Ad aprile scadrà il mio mandato di Presidente della Sosvima e non ripresenterò la mia candidatura”. E continua tutto d’un fiato: “Spero che questa mia scelta contribuisca ad abbassare i toni della polemica sul Distretto Turistico”. E’ l’annuncio a sorpresa che Alessandro Ficile fa nella nel corso del “Punto della Settimana” la trasmissione curata dalla nostra redazione, in onda, tutti i sabati dalle 12 alle 13, dai microfoni di Radio Panorama. Una puntata che farà molto discutere.
L’ospite della settimana, Alessandro Ficile, presidente della SoSviMa ha annunciato in anteprima che ad aprile 2015, allo scadere del suo mandato, si farà da parte e non si proporrà nuovamente alla guida dell’Agenzia di Sviluppo locale del territorio madonita nata nel 1997. Una inaspettata novità che potrebbe portare conseguenze nell’accesa querelle che anima ormai da settimane la discussione attorno l’assetto del Distretto turistico Cefalù-Madonie-Himera. Il ruolo di SoSvima all’interno del distretto è infatti da sempre una delle questioni più discusse da alcuni dei soci parlando della presenza della società e del suo presidente all’interno dell’organico del distretto come di una presenza troppo “ingombrante”. Le polemiche erano iniziate già con il primo Cda quando l’allora presidente Miccichè si dimise accusando i partiti di voler prendere il sopravvento all’interno del consorzio trasformandolo in un carrozzone clientelare e lanciando accuse alla Sosvima. Nonostante gli attacchi Ficile non ha mai presentato una querela neanche nella polemica con alcune testate locali degli ultimi tempi. Ficile durante la trasmissione si toglie qualche sassolino dalle scarpe e spiega che le cosiddette “incongruenze” denunciate dai dissidenti e dall’allora presidente Miccichè sono normali differenze che ci sono da uno schema di statuto approvato dai consigli e gli statuti registrati dopo i dovuti aggiustamenti. “Credo che su questa vicenda ci siano diverse inesattezze. A seguito dell’approvazione dell bozze di Statuto nei consigli comunali una discussione ampia e articolata ha portato, su precisa richiesta espressa da parte privata, la garanzia che anche il presidente fosse stato espressione dei privati, una piccola integrazione rispetto a quando approvato dai consigli comunali. Tecnicamente è sbagliato parlare di incongruenze, si parla di affinamento. Così poi attestato dal notaio e detto da molti segretari comunali, quello che avviene nella norma e per prassi ormai consolidata i consigli comunali approvano schemi di statuto. Gli atti e i documenti parlano chiaro. Non può che essere così. I soci privati esprimono le loro integrazioni al di fuori dei consigli comunali”. Secondo Ficile le problematiche formali celano aspetti sostanziali su come verrà guidato il distretto. “Difficoltà oggettiva legata al fatto che trattandosi di un soggetto pubblico privato composito che per la prima volta si prova sperimentare sul tema turistico non si è riuscito a trovare un equilibrio su quella che è la governance del territorio – ha dichiarato Ficile -. Gli aspetti formali altro non sono che un pretesto per mettere in discussione l’elemento chiave, la compagine che dovrà guidare questo distretto turistico. Inviterei chi ha posizione diverse legittime, a introdurre nel dibattito gli elementi sostanziali che sono quelli legati alla necessità di trovare un equilibrio dinamico che sia più rappresentativo di quello che è stato trovato fino ad oggi”. Secondo Ficile molte delle incomprensioni attuali dipendono dai rapporti personali tra le varie componenti e annuncia la sua decisione. “Tutto il dibattito è inficiato da incrostazioni di carattere personale e tutti noi dobbiamo fare la nostra parte. Anche io ho fatto tanti errori e vi annuncio che, anche per tacitare qualche volenteroso che in questi ultimi mesi ha provato a sollecitare e criticare più del dovuto, il sottoscritto non è abituato ne inizierà oggi ad attivare querele pur essendocene i presupposti e che ad aprile andando a scadere il mio mandato rimetterò il mio mandato all’assemblea e mi farò da parte”. Poi tende la mano e spiega che le soluzioni sono possibili ma la prima condizione è che si abbassino i toni della polemica. “Ritengo che per recuperare legittimità e titolarità a chi ha aderito a una struttura misto pubblica, il diritto di capire cosa fare, la possibilità di trovare soluzioni attenga principalmente ai soci del consorzio. Penso che i soci possano tranquillamente ritornare sulle proprie decisioni e rimettere in discussione ciò che è stato fatto ma ovviamente questo non può avvenire sull’onda delle polemiche e delle accuse. Credo si debbano abbassare i toni, ritornare nelle sedi proprie a discutere, e le sedi sono le assemblee. I soci di minoranza che non condividono le scelte hanno la possibilità di chiedere una convocazione e credo che in questo momento gli altri soci non si opporranno a una richiesta di questo tipo e a rivedere alcune delle scelte che sono state fatte ma, senza nulla togliere alla necessità di una comunicazione ampia e trasparente, questo dibattito va riportato nelle sedi opportune”. E sul futuro del distretto spiega “Io sono ottimista. L’avere annunciato il fatto che ad aprile mi dimetterò dalla SoSviMa credo possa essere assunto dai miei detrattori come un elemento di distinzione. Quello che era nelle mie possibilità lo ho annunciato pubblicamente e non ritornerò indietro sulla mia decisione”.