Non è di certo per incontrare la morte che giornalmente varchiamo i cancelli delle scuole, non per vedere troncare i nostri sogni, le nostre speranze, le nostre passioni.
Non è di certo per incontrare la morte che ci curviamo la schiena sui libri e facciamo le ore piccole per studiare e formarci.
Non è di certo per incontrare la morte che le nostre madri ed i nostri padri hanno fatto e continuano a fare enormi sacrifici per assicurarci un futuro migliore.
Non è di certo per incontrare la morte?
È per la voglia di vita, per coltivare le nostre passioni, per credere in qualcosa, magari più grande di noi, che ci porta ogni giorno su quei banchi, che ci spinge ad aprire quei libri e cercare un confronto con i nostri compagni e con gli insegnanti?
È per questo che non possiamo che essere indignati e disprezzare quei mostri, perché non sono cosa diversa da questo, che hanno deciso di colpire il luogo più sacro di uno Stato civile, la culla di ogni civiltà che ne rappresenta la storia, la passione, la cultura, la voglia di andare avanti a testa alta, senza timore, senza paura.
È per questo che non permetteremo che le lancette dell?orologio della storia vengano riportate indietro a quegli anni di terrore che hanno scritto alcune delle pagine più tristi e cupe della storia d?Italia, per questo grideremo e diremo NO.
NO alla rivendicazione mafiosa.
NO ad una neo-strategia della tensione e del terrore.
NO all?azione di un singolo folle, seppur mosso da rabbie personali.
NO a logiche contorte per farci chinare il capo e farci diventare spettatori passivi e complici di uno spettacolo macabro.
È con la forza delle nostre singole voci che creeremo un coro più grande, dove sarà il senso civico di un popolo come quello italiano, che ha sempre avuto la capacità di rialzarsi e riaddrizzarsi la schiena, anche dopo i momenti più tristi e cupi della sua storia, che grideremo per le piazze per far sentire a chiunque voglia piegarci con la sofferenza che noi saremo UNITI e compatti, pronti a fissarli dritti negli occhi e a schiacciarli e reprimerli.
Ma la nostra non sarà una guerra con armi e tritolo, perché i nostri proiettili saranno le parole, i nostri fucili le penne, le nostre bombe i libri. E poi ci saremo noi, un esercito pronto a qualsiasi guerra.
Perciò esprimiamo la nostra piena solidarietà alle ragazze ed ai ragazzi della scuola ?Francesca Morvillo Falcone? di Brindisi, all?intera comunità e soprattutto ai familiari di Melissa, colpiti da questo incomprensibile, folle e vile gesto.
Sinistra Giovanile Castelbuonese