[LA SICILIA – Michele Guccione] Il Comune non ha ancora sciolto i nodi che impediscono la compiuta definizione del piano industriale della Rap: quali servizi siano o meno compresi nei 122 milioni di euro di gettito della Tares e se altri servizi, come la manutenzione strade, resteranno di competenza della società e con quali risorse aggiuntive. In mancanza del piano, i curatori fallimentari non possono completare la cessione alla «newco» delle attività dell’ex gruppo Amia, che frattanto, gestito in affitto da Palazzo delle Aquile, continua a perdere 2 milioni di euro al mese e con una resa inferiore alle aspettative del sindaco. E’ per questo che ieri i sindacati hanno chiesto un incontro a Leoluca Orlando, anche per fare chiarezza sul destino degli addetti alla manutenzione strade che (sarà solo un caso), in questi giorni sono massicciamente impegnati nel rifacimento del manto stradale in numerosi punti della città.
Frattanto ieri a Palazzo Comitini, alla presenza del commissario straordinario dell’ex Provincia regionale, Domenico Tucci, è stata costituita dai sindaci anche la Srr «Palermo Provincia Est». L’assemblea ha eletto nel Cda il sindaco di Villafrati, Francesco Agnello, il primo cittadino di Castelbuono, Antonio Tumminello, e il vecchio liquidatore dell’Ato 6, Carmelo Nasello, delegato dal sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello. Non si è raggiunto l’accordo sul presidente e la riunione è stata aggiornata.
I sindaci delle Alte Madonie (il gruppo più organizzato e coeso), vorrebbero come presidente un tecnico come Nasello, che, sebbene sia un vecchio liquidatore, ha saputo risanare i conti dell’Ato 6 e, quindi, non ricadrebbe nelle critiche lanciate dal governatore Rosario Crocetta, secondo cui «c’è il rischio che i vecchi amministratori rientrino nella gestione delle nuove Srr».
Questi Comuni, da tempo organizzati con un servizio sinergico e ben funzionante, hanno presentato al dipartimento regionale Rifiuti un progetto per un unico Ambito ottimale di raccolta, che gestirebbe il servizio «in house», quindi direttamente e senza affidamento con gara, tramite una società di scopo, la «Alte Madonie», creata dagli stessi Comuni.
I sindaci delle Basse Madonie, invece, preferirebbero come presidente il primo cittadino di Castelbuono, Antonio Tumminello, il cui paese ha fatto della differenziata un simbolo internazionale grazie all’impiego degli asini. «Noi intendiamo istituire un nostro Aro – spiega Tumminello -. A Castelbuono ci sono le condizioni per un servizio gestito direttamente, soluzione questa la più economica ed efficiente possibile. Avremo bisogno di indicazioni operative dal dipartimento Rifiuti e di un incontro col prefetto per attivare i controlli di legalità. Infatti, è un settore molto delicato, come sembra dimostrare l’incendio che ha danneggiato un’impresa di Termini che svolge la differenziata nel nostro ambito e che, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere doloso».
Altri Comuni, come Termini e Cefalù, potrebbero attivare la gestione diretta e spingerebbero per Francesco Agnello come presidente della Srr.
Quanto alla Srr «Palermo Area Metropolitana», occorre attendere che il prossimo 28 ottobre la Srr «Trapani Provincia Nord» accetti o meno l’adesione di Partinico, Balestrate e Trappeto, gli unici Comuni mancanti e per questo commissariati. In caso affermativo, non verseranno le quote alla «Palermo area metropolitana», che così sarà libera di costituirsi.