La politica soffre di un deficit di cultura etica.
“Si può contribuire a un nuovo e diverso modo di intendere l’attività politica? Attraverso quali percorsi tale attività può coniugarsi con la promozione di un rinnovato impegno civile? La politica può tornare ad avere un ruolo dirimente nella società?”
Giovanni Sartori un paio di giorni fà sul Corriere della sera, immedesimandosi in un politico raccontava senza alcun disincanto gli obiettivi neanche tanto malcelati di Berlusconi, Fini, Casini, Prodi, etc? La cosa che mi ha colpito, e che il filo comune che Sartori evidenzia nel Suo editoriale consisteva nell?abbandono della politica intesa come azione a favore della ?Polis? a vantaggio invece, di oscure trame, inciuci più o meno segreti, posti in essere per far fuori il proprio avversario politico. Questo periodo è infatti caratterizzato da un grande fermento: i partiti si formano, i partiti si sciolgono, insomma siamo d?innanzi, forse, all?ennesimo periodo di transizione del sistema politico italiano.Tale fermento sembra non includere però quella necessaria rivoluzione culturale e generazionale che dovrebbe investire la vita dei partiti. Si cambia simbolo ma non la dirigenza, si cambia nome ma non si cambia il rapporto con la società, si cambia segretario ma non si cambia il modo di ottenere il consenso. Per Chi fa politica in Italia è in particolare in Sicilia, la ricerca del consenso ?senza se e senza ma? diventa l?obiettivo primario, il fine ultimo dell?intera azione politica, indipendentemente dalla reale capacità di produrre idee e occuparsi del bene dei cittadini.
Nella Nostra Regione questo modo di fare politica trova la sua massima espressione nel ?Cuffarismo?. Sarebbe però riduttivo ritenere che il problema sia solamente Toto Cuffaro o i suoi accoliti. E? evidente infatti, che, il malcostume della politica intesa come voto di scambio, come arricchimento personale, come ricatto, pervade non solo la dirigenza partitica, ma anche, è soprattutto, un vero e proprio esercito composto da professionisti, capiquartiere, associazioni, lobby, comitati, che, in nome di promesse elettorali e interessi specifici spostano agevolmente il consenso da un deputato all?altro, da un partito all?altro. Questo, secondo me, è il problema più grave che colpisce i partiti e la società.In che modo quindi creare un nuovo connubio tra ?Etica e Politica?, tra azioni di governo e il bene dei cittadini? La risposta risiede a mio parere in un?azione di controllo che aprioristicamente ogni partito dovrebbe svolgere sin dalla fase di iscrizione di ogni simpatizzante, successivamente si dovrebbe con una legge dello Stato, istituire un ?Codice Etico? che, impedisca la candidatura ma, anche l?affidamento di incarichi e consulenze, a tutte quelle persone che hanno avuto una condanna definitiva, o, che, anche semplicemente siano, in attesa di giudizio.
Come diceva Corrado Alvaro ? la più grande sciagura che possa colpire un popolo e la convinzione che vivere rettamente sia inutile?. Il Nostro compito oggi, è quello di rovesciare questa convinzione, radere al suolo il vecchio sistema di intendere la politica, e costruire una nuova classe dirigente che in maniera onesta, trasparente e incisiva sappia dare alla società un futuro all?altezza dei propri sogni.