Difficile raccontare la bellissima giornata con Bruno Tognolini offerta, il 30 giugno, da Stefania Sperandeo alla sua Castelbuono. Recensire il post-evento peraltro non è mai stata un’occupazione di Castelbuono.Org, che si è sempre limitato soltanto a presentare un appuntamento. Ma oggi intendiamo fare un’eccezione, servendoci direttamente dello splendido messaggio che lo stesso Bruno Tognolini ha inoltrato tramite Facebook a Stefania e di alcune foto, e delle parole, con cui Maria Angela Pupillo ha documentato il dono. Non c’è altro da aggiungere da parte nostra, se non la nostra gratitudine.
“Forse i paesi sono come le persone: solo quelli che rispettano e amano se stessi rispettano e amano davvero gli altri. A Castelbuono si respira un’aria di affetto, indulgenza, stima che va e viene fra gli abitanti e l’abitato. Il viaggiatore stupito diventa parte di questo circuito d’amore. E il paese, amato, riama e ripaga paesani e stranieri con eguale abbondanza. Non è vero Stefania? Quanto amore devi avere versato in questo Castello, perché tanto se ne riversi su chi passa?”
Bruno Tognolini
Per il suo 50°compleanno Stefania non ha voluto regali. I suoi amici sono stati invitati ad una bellissima festa, tutta all’insegna dell’arte. Così, il contributo che, in quell’occasione, chi ha voluto le ha fatto pervenire, è stato devoluto per i bambini di Castelbuono: una giornata di festa ed allegria, il 30 giungno 2015, nell’ambito delle manifestazioni della rassegna “Castelbuono è una favola”. Per quella data sono stati omaggiati alla comunità tre incontri con il poeta delle filastrocche Bruno Tognolini (già autore per la Melevisione), e un teatrino di legno a forma di albero, realizzato dall’artista castelbuonese Paolo Badami.
Il messaggio di quella giornata è stato affidato alle rime ed alla parola. Quella parola che dai testi di scrittori e poeti giunge al teatro, spazio esistenziale di Stefania, per costruire relazione ed immaginazione.
Un albero di legno come teatrino per i più piccoli. Un albero con i rami levati al cielo. Un’icona della natura per parlare di radici e di terra, di solidità e fermezza, e di rami intrecciati rivolti verso l’alto, là dove si staglia la luce, il fermento energetico, la voglia di pensare i sogni, la possibilità.
Grazie Stefania!
Ancora una volta… con il cuore.
M. Angela Pupillo