Una giovane coppia di sposi raccontava recentemente che, portando il loro piccolo figlio dalla pediatra, questa si stupì del fatto che il bimbo fosse esile, dicendo che è una rarità tra la moltitudine di bimbi obesi. Stando ai numeri la situazione è tragica. Anche se io non credo a quelli che sostengono che il numero dei bambini obesi abbia superato il numero di quelli che soffrono la fame. Per correre ai ripari in una situazione allo sbando, che ha decretato fallimentari tutti metodi tradizionali per combattere l’obesità, la clinica pediatrica Luigi Sacco di Milano sta lanciando l’idea del “Parental Training”. Sarebbe l’idea che chi si rivolge a un centro specializzato perché ha un figlio molto più grasso di quanti dovrebbe essere, non può possedere gli strumenti cognitivi e culturali per risolvere il problema e quindi ha bisogno di un’aiuto, nasce così il training allargato a tutta la famiglia. Il percorso prevede visite in sequenza con un medico pediatra, un diabetologo, un dietologo, uno psicologo e un trainer sportivo, e successivamente degli incontri periodici il tutto nell’arco di un anno. In più vengono svolti degli incontri su modalità di preparazione del cibo e di acquisto dello stesso, per testare l’approccio del bimbo con gli alimenti, in incontri che coinvolgono anche genitori e a volte pure i nonni. A prima lettura può sembrare un approccio estremo, ma invece è uno dei tentativi più concreti di affrontare con la dovuta serietà un problema fin adesso sempre sottovalutato, ma che ha un’importanza enorme.
Io nella mia vita non ho mai pensato di fare parte dei marines. Per due motivi: (1) non potrei mai farlo, non essendo cittadino americano; (2) non mi interessa proprio. Da oggi se ne aggiunge un terzo: (3) non potrei mai uccidere un cobra a morsi. Penserete che io sia uno scemo, ma non è così, o almeno non per questo motivo. Infatti, nella giungla thailandese, un corpo speciale delle forze di guerra americane, ama addestrarsi nei modi più estremi. L’ultimo addestramento, il “Cobra Gold 2013” consiste nell’imparare come districarsi nelle situazioni più estreme, quindi ad uccidere animali a morsi, come cobra o anche polli. Nel rituale, un marine che cattura un cobra e lo uccide a morsi, beve poi il sangue del rettile. All’addestramento è toccato farlo a tutti, donne comprese. Da un certo punto di vista può sembrare un gesto di coraggio e di forza, che forgia uomini forti d’animo e impavidi, come sicuramente devono essere i Marines. Tuttavia mi chiedo quanto ci sia di utile davvero e quanto invece sia frutto dell’esagerazione, del montare ad arte un mito.
Finisce qui il numero odierno di OltreFiumara, alla prossima settimana, quando avremo un nuovo governo. Ecco, a proposito, non voglio fare nessun proclama, spero solo che chi vada a votare lo faccia dopo una riflessione accurata, ricordando tutto quello che è stato e che potrà essere, guardandosi attorno, riconoscendo meriti e demeriti di ognuno e la credibilità che si porta dietro. Spero, infine, che lo faccia consapevole che quella matita pesa tantissimo, che non è un gioco o un’azione fatta a cuor leggero. Che il voto è importante. E se c’è una cosa positiva dietro questa legge elettorale è la possibilità di esimersi da legami dovuti a voti di scambio, o a eterne riconoscenze. Cari elettori, votate con coscienza.