[Periodico Le Madonie – Nomen Omen] Il web non ci sta nulla ad amplificare un messaggio, una moda o una notizia (falsa o vera che sia). E succede anche con i giochi, che, se ben congegnati e veicolati sui canali opportuni, si diffondono in maniera esponenziale (“virale”) raccogliendo il contributo di tutti. Secondo il web “2.0”, una tappa miliare per internet, le piattaforme online diventano un semplice scheletro che si nutre e si compone della multiautorialità, in una logica orizzontale di redazione e fruizione dove ognuno è costantemente mittente e destinatario di ogni singolo contenuto.
E così un simpatico gioco, per mesi confinato nella stretta cerchia di amici, diventa materia di un apposito gruppo su Facebook e ciò è sufficiente per spopolare ed arricchirsi delle trovate creative di ognuno. Ecco a voi il “Siculenglish”: un gruppo dove ripescare, tradurre in inglese (letteralmente) e condividere tra tutti, detti, proverbi e modi di dire castelbuonesi. Sottoposto ad una stramba operazione di restauro, il lessico locale – anche il più desueto – ritrova attualità e vigore internazionale. I risultati non possono che essere improbabili ed esilaranti.
Per chiarire il meccanismo cito un esempio con traduzione, ma lascio a voi la soluzione dei restanti.
? Friends and look yourself (amici e guàrdati)
? This is the girlfriend
? The first is angel
? See you feet feet
? Every left thing is lost
? You keep your car like Pollina’s girlfriend
? We are in the sea
? The morning wins the day
? Seeing, doing.
? It’s not road that appears.
Se vi diverte o avete voglia di contribuire, ecco Sicul English su Facebook. Who is there is there.