Caro Direttore,
al di là dei retroscena politici e diplomatici che hanno caratterizzato la liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo, sequestrati in Libia e liberati dopo 108 giorni, desidero sottolineare il ruolo svolto dal vescovo Mons. Mogavero nella delicata, difficile vicenda. La sua specifica azione pastorale è ampiamente illustrata nelle interviste rilasciate su Vatican News il 23 ottobre scorso e al quotidiano Avvenire del 18 dicembre: “Sono stati tre mesi lunghissimi, pieni di sofferenza, angoscia, rabbia…anche di speranza….La nostra Chiesa si è fatta vicina, buona samaritana di turno…infondendo speranza e conforto” Infatti non è mancato il sostegno spirituale ma anche materiale alle famiglie dei pescatori, italiani, tunisini, senegalesi e indonesiani. Sicuramente la dolorosa situazione era stata fatta presente a Papa Francesco, che l’ha ricordata in piazza San Pietro nell’Angelus del 18 ottobre scorso con parole di incoraggiamento alle famiglie in pena.
Credo che sia giusto – se non doveroso – esprimere grande riconoscenza al nostro concittadino Mons. Mogavero per questa sua opera di fraterna gratuità e vicinanza alla gente di mare di Mazara del Vallo, che vive con particolare difficoltà l’annosa questione dei confini delle acque territoriali nel Mediterraneo.
Roma, 19 dicembre 2020 Sandro Morici