Girone “blindato” alla sesta giornata, 18 punti conquistati in sei gare ufficiali, Ciro Immobile di nuovo in goal con la maglia della Nazionale dopo due anni, settima vittoria consecutiva (compresa l’amichevole con gli USA come ci racconta SKY) in un anno solare e tante altre note positive per questa doppia uscita di settembre per la Nazionale di Roberto Mancini.
Raro nella storia della nostra Nazionale un tale risultato di continuità e qualità durante le qualificazioni per una competizione ufficiale. Solo Trapattoni e Valcareggi avevano ottenuto un filotto di sette vittorie consecutive. Cresce, dunque, la consapevolezza di poter contare su un gruppo di qualità, e di questo se ne sono accorti anche i bookmaker, come ad esempio Unibet, che inseriscono la Nazionale italiana nelle prime otto fra le possibili candidate alla vittoria finale, quando fino a dicembre 2018, l’Italia non figurava neanche fra le prime 10, risultando dietro ad altre compagini storicamente sicuramente meno blasonate.
Primi a punteggio pieno
Innanzitutto, fra le notizie positive per il CT, c’è la certezza matematica che con una vittoria con la Grecia ad ottobre, qui il calendario della FIGC (e gufando l’Armenia), l’Italia staccherebbe già il “pass” per Euro2020, cosa che potrebbe garantire tempo e serenità a tutto l’ambiente per preparare al meglio la competizione di giugno prossimo. Altra nota lieta riguarda le “new entry” Sensi, Barella e Pellegrini, (pochi mesi protagonisti all’Europeo Under21) che Mancini ha premiato con il posto da titolare nell’importante sfida contro la Finlandia: sono sembrati infatti dei veterani, risultando fra i migliori, spesso illuminando il gioco con qualità e “gamba”.
Difesa e attacco promossi
Uno dei dubbi che accompagnavano la Nazionale di Mancini era la “coperta corta”, una panchina che non garantiva la stessa qualità degli 11 in campo. Anche questo dubbio è stato smentito: Chiellini è infortunato e sostituire la colonna della difesa azzurra non è impresa facile, ma Romagnoli e Acerbi non hanno assolutamente fatto sentire la mancanza del difensore bianconero. I due mancini utilizzati da “Mancio” sono stati concentrati, puliti ed anche utili in fase di impostazione, in particolare Acerbi contro la Finlandia ha dimostrato e confermato ciò che di buono ormai da due anni fa con la Lazio di Simone Inzaghi. Per ciò che riguarda l’attacco spesso si è sentito dire che “siamo leggeri”, che “manca un cannoniere di peso”, ebbene anche questo è stato smentito nelle due uscite “settembrine”. A segno entrambi gli attaccanti, Belotti una quasi doppietta con l’Armenia e finalmente la gioia di Ciro Immobile a due anni di distanza esatta dal settembre 2017, in goal contro Israele nella vittoria di Reggio Emilia.
Non solo vincente, ma finalmente anche bella. Il primo obiettivo dell’era Mancini era ridestare l’entusiasmo verso i colori azzurri, dopo la triste “debacle” per la mancata qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia e per raggiungere tale risultato non sarebbero bastate le vittorie, ma bisogna convincere i tifosi e farli appassionare nuovamente alla Nazionale. Possiamo dire che fin qui Mancini non ha sbagliato quasi nulla, l’Italia gioca bene, le piace “comandare” il gioco tenendo molto il pallone fra i piedi e c’è tanta qualità, è una squadra che corre e non si risparmia, insomma è una Nazionale che piace.
Promossi a pieno dunque l’Italia ed il suo CT Mancini, che sta iniziando a vedere i propri frutti non solo sul campo, ma anche nell’attaccamento ritrovato alla maglia, che dopo l’incubo Svezia, era il primo obiettivo della FIGC.