[lavoceweb] Franco Nicastro ha confermato di essersi dimesso da presidente della Fondazione Mandralisca. “Ritengo che non sussistano più le condizioni per mantenere l’incarico”, ha scritto nella nota inviata al sindaco di Cefalù. Nella decisione del presidente hanno pesato soprattutto le continue fibrillazioni che negli ultimi tempi hanno attraversato il consiglio di amministrazione della Fondazione anche su questioni di minore importanza. Scatenante comunque l’episodio di qualche giorno fa quando è stata nominata componente del cda la professoressa Maria Giuliana in sostituzione di un altro consigliere scaduto il 31 dicembre 2014. Il suo insediamento sembrava un adempimento semplice e scontato. E invece qualcuno ha rilevato una presunta carenza formale nella determina del sindaco: non era riportato il numero del registro generale del Comune. A parere del presidente, il dettaglio, in presenza della notizia certa della nomina, non inficiava la regolarità dell’atto. E comunque un rinvio breve di 48 ore avrebbe consentito di sanare eventuali irregolarità e di integrare l’ordine del giorno formulato prima della nomina. Il rinvio non è stato però accolto dagli altri componenti del cda (Rosalia Liberto, Laura Gattuso e Salvo Passarello) che, in assenza del presidente, hanno proseguito la seduta ma solo per decidere di rinviarla di ben nove giorni. “Non riesco a cogliere – ha detto Nicastro – il senso razionale di questa presa di posizione che, anche se non fosse stato questo l’obiettivo, ha finito per delegittimare il ruolo del presidente. Era l’ultima cosa da fare in un momento particolarmente difficile per la vita della Fondazione”.
Le criticità soprattutto finanziarie del Mandralisca erano state al centro di una lunga relazione del presidente nel corso di una delle ultime sedute del consiglio. Nicastro aveva analizzato le cause degli squilibri sollecitando interventi immediati e strutturali sulle voci bilancio e in modo particolare sul versante della spesa divenuta insostenibile rispetto alle entrate. Le difficoltà sono peraltro appesantite anche dalle lungaggini burocratiche e dai ritardi con cui vengono liquidati i contributi regionali. La Fondazione non ha ancora incassato il saldo del contributo del 2014. Oltre all’attuazione di un piano di rientro, il presidente aveva proposto di fermare il processo di indebitamento attraverso l’eliminazione delle diseconomie, una rimodulazione del trattamento dei dipendenti, l’abbattimento delle prestazioni straordinarie e l’avvio di azioni per il recupero e la messa a reddito di una vasta proprietà del Mandralisca.
Nei prossimi giorni il cda della Fondazione sarà integrato con l’insediamento di Maria Giuliana. Ma si aprirà anche il capitolo spinoso della presidenza in un consiglio che dovrà essere integrato da un nuovo consigliere.
Prima di Franco Nicastro si erano dimesse altre due componenti del consiglio, Teresa Triscari e Flora Rizzo.
Le criticità soprattutto finanziarie del Mandralisca erano state al centro di una lunga relazione del presidente nel corso di una delle ultime sedute del consiglio. Nicastro aveva analizzato le cause degli squilibri sollecitando interventi immediati e strutturali sulle voci bilancio e in modo particolare sul versante della spesa divenuta insostenibile rispetto alle entrate. Le difficoltà sono peraltro appesantite anche dalle lungaggini burocratiche e dai ritardi con cui vengono liquidati i contributi regionali. La Fondazione non ha ancora incassato il saldo del contributo del 2014. Oltre all’attuazione di un piano di rientro, il presidente aveva proposto di fermare il processo di indebitamento attraverso l’eliminazione delle diseconomie, una rimodulazione del trattamento dei dipendenti, l’abbattimento delle prestazioni straordinarie e l’avvio di azioni per il recupero e la messa a reddito di una vasta proprietà del Mandralisca.
Nei prossimi giorni il cda della Fondazione sarà integrato con l’insediamento di Maria Giuliana. Ma si aprirà anche il capitolo spinoso della presidenza in un consiglio che dovrà essere integrato da un nuovo consigliere.
Prima di Franco Nicastro si erano dimesse altre due componenti del consiglio, Teresa Triscari e Flora Rizzo.