– Una volta scoprii un film sulla vita e sull’amore, uno di quei film particolari, ancor pi? per il senso che per l’insieme di tecnica, montaggio e location (seppur quest’ultima fosse ?fortemente evocativa nonch? viva come nessun’altra). Palermo era la storia o forse la cornice o forse ancora la protagonista fatto sta che quel film, come questo libro, vivevano davvero della vita e dell’amore. Dove finisca uno e cominci l’altro non ? dato sapere, magari sono la medesima cosa. Anche l? c’erano delle vite, dei gesti e molti frammenti legati dal tumultuoso e ineluttabile scorrere del tempo e questo potrebbe aiutarmi a capire meglio cos’? questa Castelbuono.
Cos’? la vita? la vita ? una fotografia! o almeno tale ? la nostra per gli altri. Nessuno potr? avere pi? che un attimo dell’essenza dell’altro. Una fotografia coglie un momento, bello o brutto che sia, ma si ferma a questa rappresentazione cinerea. Nasconde interrogativi, spiegazioni, significati e quant’altro ma non andr? mai oltre l’istante. Ognuno nasconde infiniti segreti che pu? conoscere solo nella propria solitudine e non serve che gli altri ne sappiano pi? di quanto se ne possa immaginare dal di fuori… ? questo il segreto della vita, un segreto che assume senso finch? resta tale: un segreto indagato, rubato a tratti ma mai svelato. Che senso avrebbero delle vite esposte come nudi manichini? La vita-fotografia ? questo.
L’amore invece ? qualcosa di ancor pi? misterioso, una legge indecifrabile, una fotografia impossibile. Si pu? fotografare l’oggetto della forza d’amore e nient’altro. Un artefatto pu? sempre dare lo stimolo all’immaginazione, pu? dare alcuni indizi vaghi sulle mosse degli attori sul palcoscenico ma si ricade nella condizione della vita: Nulla di pi? dello sguardo sull’attimo. Potrebbe sembrare un limite, una gioco stupido e inutile, una fonte di agitazione e svilimento ma pensandoci bene, guardando al mondo ? forse quanto di pi? affascinante possa condurre l’uomo attraverso gli anni nello sforzo di essere qualcosa di diverso dalla pianta o dall’animale in cui ogni giorno corre il rischio di trasformarsi.
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