1) Da quanto tempo fai questo lavoro?
Faccio questo lavoro da quando avevo 14 anni, forse ancora prima perchè quando frequentavo le scuole elementari non c’era un giorno che non disegnassi o che mi “scarabbocchiassi” le braccia con i pennarelli. Alle medie un amico mi chiese di tatuarlo, ma veramente, non con i pennarelli e li fu la prima volta che rubai degli aghi a mia madre (sarta) e con ago e inchiostro di penne o di china ho iniziato a tatuarlo.
Da lì è stato un continuo, dall’utilizzo degli aghi da cucire, all’assemblaggio degli stessi in base alle mie esigenze e in base ad il lavori che mi si chiedevano alla costruzione di macchinette artigianali fatte con motorini dei walkman o con le bobine dei campanelli di casa, però il risultato non era per nulla bello, la definizione e i particolari lasciavano a desiderare e così nel 1994 comprai la mia prima macchinetta fregando ben 500mila lire a mio padre, però il rimorso era così tanto che dopo 3 giorni lasciai ai miei un biglietto dicendo cosa avevo fatto.
I miei genitori non mi dissero nulla, avevano capito che ciò che desideravo fare era questo e da lì in poi mi misi a lavorare come fioraio, muratore, elettricista, operaio agricolo, cameriere (cosa che continuò a fare per 13 anni, ndr). Quando terminava la scuola nel periodo estivo e con i soldi guadagnati, acquistavo tutto ciò che poteva servirmi per fare sempre meglio, anche buttandoli dopo averli usati solo una volta perchè scadenti. Tutto questo e tutte queste prove, ad oggi, mi sono servite molto per comprendere il tutto, da come un ago si comporta sulla cute a come questa risponde all’ago, a come funziona e si setta una macchinetta e tanto altro.
2) Che stile prediligi?
Mi piacciono tutti gli stili, soprattutto se un tatuaggio è eseguito nel migliore dei modi. Prediligo cartoon realistico, avantgarde e mi piace il colore, ma non disdegno il bianco e nero.
3) Perché hai scelto la “Palermo Tattoo Convention”?
Perché in INKreative si respira aria di famiglia, di genuinità, di collaborazione ed entusiasmo nel fare le cose e cosa più importante, tanta passione, non solo per questa Arte ma per tutta l’Arte in generale.
4) Nella tua carriera di tatuatore quale tattoo o tipologia di tatuaggio ti ha coinvolto maggiormente?
Nella mia carriera non esiste un solo tatuaggio che non mi abbia coinvolto, perché in ogni singolo lavoro devi mettere anima e corpo, per fare bene, ma soprattutto perché ogni persona in quel momento ti sta affidando la sua pelle.
5) Per te il tattoo cos’è ? Hai notato un’evoluzione del tattoo da quando hai iniziato la tua professione?
Oltre ad essere una forma d’Arte a 360 gradi, è un modo che ognuno di noi ha per identificare sé stesso. Che il tatuaggio sia significativo o fatto per moda, non solo identifica la persona, ma ci dice che ha fatto una scelta che porterà con sé per tutta la vita.
Come nella natura umana e nella tecnologia, anche per il tatuaggio è palese una continua evoluzione, perché ogni giorno si vedono lavori che non sembrano più nemmeno tatuaggi, ma foto, quadri astratti e dipinti. Tutto grazie ai nuovi materiali, aghi sempre più precisi e perfetti , colori luminosi, ma soprattutto nelle menti e nelle mani di chi li esegue!