Rosario Bellosano
(Castelbuono, 1913 ? Palermo, 2001)
raccoglitore di manna di frassino,
boschi delle Madonie
Settembre ? il mese.
Secchi, gli alberi vengono risvegliati da un vento teso e fresco, carico d?acqua, che arriva da oriente.
Conosco il suo rumore nel bosco dei frassini, un lungo soffio modulato in due o tre note che scorre lungo le file degli alberi, ne scuote le fronde senza mai riuscire a farsi suono.
? cos? grande il bosco.
Il mare ? lontano, per raggiungerlo devi camminare un?ora, superare il colle di Irti.
Eppure lui, blu e forte, ? gi? in noi.
Verso la met? del mese faccio il primo giro del bosco.
Mio figlio Enzo mi accompagna.
Incido con la roncola un piccolo taglio sul tronco, a due metri di altezza.
Ci vogliono due giorni per segnare ognuno degli alberi, centinaia.
Attendiamo un giorno e poi ritorniamo.
Dal primo taglio ? sgorgata una lacrima di linfa azzurra, quasi trasparente.
La tocchi con un dito e ne provi il sapore: intenso, salato e di ferro, come sangue.
Incidiamo ancora, due centimetri al di sotto del primo segno.
Il giorno dopo ancora, pi? sotto e poi ancora: quattro tagli.
L?ultimo giorno vediamo una sostanza bianca e vaporosa scendere in una sottile colonna dal primo taglio, verso terra: il sole e la luna, il nostro mondo, entrando nell?albero, oltre la sua scorza, in quello spazio cos? diverso ? come gli atrii del nostro cuore, gli spazi tra i nostri organi lo sono da noi ? ne hanno trasmutato la linfa.
Ne cogliamo un?ostia, una scheggia di nube, la portiamo alle labbra: uno zucchero pi? sottile, pi? nobile.
Ricordo mio figlio bambino vedere la manna per la prima volta, stupirsi della sua stranezza, di quella bellezza, di quella bont?.
Non ? forse cos? ogni cosa, il mondo?
In due o tre giorni ogni taglio genera e lascia cadere la sua manna e cos? i fusti vengono avvolti da colonne bianche simili a neve.
Come in una scena magica ci muoviamo allora nel bosco, raccogliamo la manna scivolata a terra sulle larghe foglie di fico che avevamo preparato, togliamo il resto dal ruvido tronco.
Cos? la manna ? pronta a essere cibo, a entrare in noi, a sublimare una volta ancora, a farsi, nell?uomo, carne e spirito.
Si richiudono i tagli sul corpo degli alberi, le ferite.
Verr? un?altra stagione.
Autore: Emilio Michele Fairendelli
Fonte: http://www.centrostudilaruna.it/rosario-bellosano.html