Sanità, alt al bando dei manager e l’Ars “convoca” Crocetta

[PALERMO.REPUBBLICA.IT] L’ufficio legislativo e legale dichiara “viziata da invalidità” la procedura seguita dai tre esperti nominati dall’assessore Borsellino. Contestati i criteri della selezione: “Quella dei dirigenti di Asp e ospedali dev’essere una scelta fiduciaria, No a procedura concorsuali”. Tornano in corsa i manager più vicini al presidente.
di EMANUELE LAURIA

Il governatore Rosario Crocetta sarà chiamato a riferire a Sala d’Ercole ulla vicenda delle nomine di manager della sanità pubblica. L’Ars dedicherà un apposita seduta parlamentare alla questione dopo che l’ufficio legale e legislativo di Palazzo d’Orleans, interpellato dal governo, ha espresso dubbi sulle procedure della commissione tecnica che si è occupata di selezionare i curricula.

Gli avvocati della Regione, come anticipato questa mattina da Repubblica, hanno definito “viziata da invalidità” l’attività svolta dalla commissione, formata da tre esperti, che ha stabilito i criteri della selezione. L’organismo nominato dall’assessorato, secondo il parere firmato dall’avvocato generale Romeo Palma e dalla collega Marina Valli, “ha travalicato i compiti assegnati”. Si è riaperta così, con una svolta a sorpresa, una questione che sembrava già chiusa e che aveva provocato polemiche un mese fa. Il presidente Rosario Crocetta aveva sollevato dubbi sui parametri di scelta messi nero su bianco dai commissari: “La preoccupazione è che questi criteri impediscano il cambiamento – aveva detto Crocetta – favorendo chi ha fatto già a lungo il direttore generale”. In sostanza, il governatore aveva espresso il timore di ritrovarsi con manager scelti da Cuffaro o da Lombardo, “i responsabili del disastro della Sanità”. Ma l’opposizione all’Ars, e anche parte della stessa maggioranza, avevano avanzato il sospetto che le critiche di Crocetta
nascessero dalla bocciatura, dopo la prima scrematura fatta dai commissari, di alcuni attuali dirigenti che il governo vorrebbe promuovere: da Giacomo Sampieri (a capo dell’azienda Villa Sofia-Cervello) a Vittorio Virgilio (Asp di Caltanissetta) fino ad Antonino Candela (direttore amministrativo dell’Asp di Palermo).

Esplosa la bufera politica, Crocetta aveva frenato confermando fiducia ai tre esperti della commissione (“Non voglio interferire con il loro lavoro”) e a Lucia Borsellino che in precedenza, il 3 aprile, aveva difeso all’Ars la procedura seguita per la scelta dei manager. La Borsellino, fra l’altro, era stata chiamata in causa dallo staff del presidente come responsabile di una procedura avviata, quand’era ancora dirigente, assieme all’ex assessore Massimo Russo. A fare le spese di quella vicenda, almeno sul piano mediatico, era stato il capo della segreteria tecnica Stefano Polizzotto, additato da Crocetta come “un collaboratore che ha espresso con troppo entusiasmo le mie posizioni”.

In realtà, i dubbi di Crocetta sono rimasti. E, dopo le polemiche e i presunti dissidi con il presidente, sono stati infine condivisi da Lucia Borsellino. Infatti è stato proprio l’assessore, con una nota del 30 aprile, a chiedere all’ufficio legislativo e legale della Regione, un parere sulla legittimità giuridica dell’operato della commissione. La risposta è stata tranchant: “Appare certamente non corretta l’iniziativa della commissione di preordinare autonomamente, al di là del raccordo con l’assessore, un sistema di valutazione che non solo limita la discrezionalità ma trasforma una scelta fiduciaria in procedura concorsuale, ciò nella totale assenza di una previa informazione ai richiedenti (i partecipanti al bando, ndr)”.

Gli avvocati della Regione suggeriscono anche “il ritiro degli atti della commissione che non trovano alcuna base nell’avviso”. Vale il bando di fine dicembre, e quindi restano in corsa tutti i 600 partecipanti di cui si sono accertati i requisiti. Destinati a cadere, se la giunta si atterrà alle indicazioni giuridiche dell’ufficio, i paletti fissati successivamente dalla commissione che avrebbero dovuto ridurre a 150, e dopo un colloquio a 50, i candidati da sottoporre alla giunta. L’assessore potrà dare indicazioni per limitare la rosa dei 600. Ma sarà comunque la giunta, sull’intera platea dei concorrenti e con un giudizio meramente politico, a indicare i
nomi dei futuri manager.

Il parere dei legali della Regione conferma anche le perplessità manifestate dalla commissione Sanità dell”rs, presieduta da Pippo Digiacomo (Pd), durante le audizioni dell’assessore Borsellino. I criteri adottati, secondo la commissione dell’Ars, avrebbero privilegiato chi già in passato ha ricoperto il ruolo di dirigente generale e in alcuni casi si è macchiato di una gestione antieconomica.