Sant?Anastasia cerca soci e brinda con ?Sensonverso?

[MADONIENEWS – 7/8/2007 – A.Naselli] Apre al mercato la spa vitivinicola di Castelbuono. Entro il 2007 un aumento di capitale dall?attuale uno a 2 mln di euro. Sarà il preludio di un nuovo ingresso. Con la vendemmia 2007 si conclude la riorganizzazione aziendale per la produzione biologica e biodinamica. Già portati a termine investimenti per 3 mln di euro e sul tappeto altri per 4 mln.
Azienda Abbazia Santa Anastasia, si cambia. Il 2007 sarà l?anno della svolta sia sul versante della produzione che su quello della riorganizzazione societaria. Si apre, infatti, al mercato la prima azienda vitinicola madonita, una delle più importanti a livello regionale. ?Cerchiamo un partner operativo?, afferma risolutamente il gran patron della spa castelbuonese Francesco Lena, ?di alto livello con una forte presenza sia nel settore enologico che in quello turistico?. E per preparare questa nuova strategia, oltre alla certificazione di bilancio curata dalla Kpmg, entro l?anno la società farà un aumento di capitale sociale da un milione di euro, che porterà complessivamente a 2 milioni il capitale di rischio. ?Siamo pronti?, afferma risolutamente Francesco Lena, ?ad assumere una qualificata partnership con imprenditori di primo livello sia restando in posizione di maggioranza che, a particolari condizioni, anche in posizione di minoranza?. Un salto imprenditoriale che va, quindi, verso il passaggio da azienda familistica a struttura manageriale. Un passaggio che potrebbe essere segnato da un brindisi con una nuova etichetta, Sensoinverso, le prime 10 mila bottiglie in purezza ottenute con il vitigno nero d?avola. Le prime, dopo un processo di riconversione aziendale durato 5 anni, nella direzione della certificazione biologia e biodinamica di tutta la produzione. Una riconversione che ha interessato la rivisitazione di tutta la filiera produttiva con investimenti per 3 milioni di euro, di cui circa un milione (finanziato con il Pit Madonie) per la realizzazione di in impianto fotovoltaico in grado di produrre energia per l?azienda e, in parte, da cedere all?Enel. La certificazione per il biologico ed il biodinamico ha comportato il rinnovo delle cantine e degli impianti con la sostituzione dei silos in acciaio con le botti in legno da 20-30-50 ettolitri e l?uva e l?acquisizione di un macchinario in cui l?uva sarà spremuta con un  torchio a vite che simula adeguatamente l?antica spremitura con i piedi. 

?Con la produzione biologica e biodinamica?, afferma Lena, ?noi faremo un vino che utilizza esclusivamente i numerosi lieviti prodotti dalla stessa uva facendo di ogni vino un cru terrier unico poiché totalmente legato al territorio di produzione?. 

L?eventuale nuovo partner troverebbe una società che può attualmente contare su un fatturato di 3 milioni di euro, produce 11 etichette di vini ed occupa 80 dipendenti di cui 20 fissi ed il resto stagionali. 

La produzione delle bottiglie negli ultimi anni è passata dagli 800 mila pezzi l?anno a 500. ?Ma non si è trattato?, sottolinea Lena, ?di una contrazione bensì di una scelta produttiva che ha puntato sempre di più sulla qualità?. 

         L?azienda conta su una estensione di ben 400 ettari di terreno di cui 70 vitati, 50 di uliveti e ben 100 alberati dopo un rimboschimento avviato negli anni scorsi e che adesso può consentire all?azienda di mettere a reddito la superficie alberata sia vendendola al settore della carpenteria che attraverso degli impianti di produzione di energia generata da biomasse i cui progetti sono in fase di studio avanzato. Ma il fiore all?occhiello dell?azienda resta, comunque, l?agriturismo a 5 stelle, il Relais annesso all?azienda, che dispone attualmente di 29 stanze di cui 4 gran suite. Su questa unità ricettiva sono in corso investimenti per altri 4 milioni di per il completamento, la realizzazione di una beauty farm, un maneggio, campi da tennis. Ma, a breve, anche in questo campo l?azienda farà un salto qualitativo passando da struttura agrituristica a struttura alberghiera con la realizzazione di un ampliamento del relais che porterà alla costruzione di una struttura annessa con altre 24 stanze. 

Con questo ampliamento dell?unità ricettiva si avrebbe, infatti, il passaggio da struttura di agriturismo a 5 stelle a struttura alberghiera. Un preludio di quello che potrebbe essere realizzato all?interno dell?area dell?azienda (e cioè  con uno scorporo del terreno necessario dai 400 ettari  del patrimonio della Abbazia Santa Anastasia spa) con la realizzazione del progetto per la realizzazione di un villaggio turistico da 25 milioni di euro di investimento e 45 mila metri cubi. Un progetto per il quale i tempi potrebbero essere maturi. ?Ma ciò che più conta in questa fase?, sottolinea Lena, ?è l?ingresso di un socio operativo forte in grado di assecondare la strategia di rilancio che l?azienda sta adottando sia sul versante vitivinicolo che in quello turistico?. 

Inoltre, il gruppo imprenditoriale può contare anche su un?azienda agricola da 116 a Geraci, sempre sulle Madonie, nel settore lattiero-caseario. ?Il partner che cerchiamo?, sottolinea Lena deve avere essere in possesso di know-how nel settore vitivinicolo o nel settore turistico oppure, meglio ancora, in entrambi?.  

Andrea Naselli – 7 agosto 2007 –

– 7 agosto 2007 –