[RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO] La rivista francese “Ulysse”, che si occupa prevalentemente di cultura e di viaggi, ha dedicato al paese un lungo articolo dal titolo ?Castelbuono un modello di ecologia?, che alleghiamo gi? tradotto in italiano (si ringrazia Ester Spallino per la traduzione).
Il Sindaco Cicero dichiara che “questo ulteriore articolo conferma l?apprezzamento internazionale che esiste nei confronti della Comunit? di Castelbuono per tutte le attivit? che in questi anni si stanno portando avanti: conservare, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale ambientale e storico della nostra Castelbuono.
Questo apprezzamento – prosegue il Sindaco – internazionale faccia crescere sempre di piu? in ogni cittadino castelbuonese la consapevolezza che dobbiamo impegnarci tutti per rendere piu? accogliente, piu? pulito, piu? bello il territorio del nostro comune, offrendo inoltre dei servizi sempre piu? efficienti da rendere sempre piu? vivibile il nostro paese sia per i cittadini residenti ed anche ai numerosi turisti che lo hanno scelto come meta.”
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[traduzione dell’articolo pubblicato sulla rivista ?Ulysse-Japan?]
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CASTELBUONO
UN MODELLO D?ECOLOGIA
Celebre per i suoi asini-netturbini che sostituiscono i camion nel raccogliere i rifiuti, questo piccolo paese della provincia di Palermo ? un buon punto di partenza per esplorare il parco naturale delle Madonie, a nord della Sicilia.
Di R?gine Cavallaro
Lontano dai soliti itinerari turistici, Catelbuono, al nord della Sicilia, ? una pepita da non trascurare. Questo piccolo paese di 9.500 abitanti situato a 15 km da Cefal? e a un centinaio di km da Palermo, ? uno dei ?quindici gioielli incassati nella natura?, come si suole nominare i quindici paesi del Parco naturale delle Madonie. Sorto nel 1989, il parco si estende su un vasto territorio di 40.000 ettari di vegetazione lussureggiante, dominato da una catena di montagne, le Madonie, che terminano a 1.979 metri precisamente al Pizzo Carbonara, la seconda vetta pi? alta dopo l?Etna. Anche se rappresenta solo il 2% della superficie totale dell?isola, il parco ospita pi? della met? di 2.600 specie vegetali presenti in questa regione d?Italia, cos? come 150 specie endemiche sui 200 repertori presenti in Sicilia. Insomma, un vero paradiso botanico, gioia di naturalisti, escursionisti e anche di sciatori, poich? la stazione sciistica di Piano Battaglia, in inverno, attira gli isolani. ?
Non c?? da meravigliarsi se Castelbuono abbia deciso di valorizzare il suo ricco patrimonio naturale. Sotto l?impulso del suo sindaco, Mario Cicero, 47 anni, il paese ha istituito un?audace politica ambientale.
Un certo numero d?impianti ecologici, come quello di depurazione dell?acqua, costituito nel 1994, hanno fatto di Castelbuono uno dei rari paesi siciliani che rigettano nel mare l?acqua pulita. Alcuni pannelli solari sono stati ugualmente istallati sui tetti di diversi edifici pubblici, nell?attesa della costruzione di una centrale fotovoltaica di circa 2000m?, che dovrebbe consentire al paese un sostanziale risparmio in materia d?energia. Nei prossimi mesi, sorger? una stazione di compostaggio. Essa consentir? la produzione di fertilizzanti partendo da rifiuti animali, riducendo cos? l?uso di quelli chimici.
Senza dubbio l?iniziativa pi? spettacolare, trasmessa dai media di tutto il mondo, dalla BBC all?ABC News passando per l?Herald Sun australiano, ? stata quella di togliere i camion raccoglitori di rifiuti nel centro del paese e sostituirli con gli asini.
?GLI ASINI, REQUISITI PER SALVARE IL MONDO?
Lanciata nel febbraio 2007 e battezzata ?ASINI PER SALVARE IL MONDO?, l?operazione ha conosciuto un tale successo che nessuno oggi ne contesterebbe i meriti. Pertanto, ? stata necessario al sindaco una certa dose di coraggio per imporre questo nuovo genere di netturbini qualche mese prima delle elezioni municipali. ?Il paese s?? diviso in due: il 50 % degli abitanti era a favore, il restante 50 % contrario. Il primo mese, la gente giudicava l?iniziativa folk lorica e pensava che non sarebbe durata. Ma presto ci si ? resi conto che ci? funzionava. Sul piano finanziario da una parte, poich? abbiamo realizzato importanti risparmi. Ugualmente anche in termini di guadagni temporali, poich? gli asini vanno pi? velocemente dei camion, che non possono accedere alle strade strette del centro. Sicuramente anche sul piano ecologico, in quanto sono stati ritirati dalla circolazione veicoli inquinanti e rumorosi? ricorda il sindaco. Le cifre parlano da sole: per l?acquisto di un camion occorrono 30.000 euro contro i 700 fino a 1.500 euro per l?acquisto di un asino di razza locale (Ragusa). In oltre, tra l?assicurazione, il costo della benzina e del bollo, il costo annuo di un camion aumenta a 8.000 euro, quando quello di un asino non supera i 2.000 euro. In fine, 3 asini bastano a sostituire 2 camion e mobilitano 3 impiegati contro i 4 per camion. Gli animali presentano un altro vantaggio non quantificabile ma prezioso: contribuiscono a rinforzare l? organizzazione sociale. Bisogna vederli, la mattina, deambulare per le vie, con le loro casse di legno messe ai loro fianchi.
Quando Cosima, Rondinella, Marietta, Valentina, Agnese, Maril? e Rina (si chiamano cos? i 7 asini) trasportano i rifiuti di Castelbuono, i bambini si fermano per accarezzarli mentre le signore pi? anziane danno loro un biscottino. Al passaggio non dimenticate di offrire un caff? ai netturbini che li conducono. Il Comune ha avuto l?eccellente idea di affidare questo lavoro a giovani svantaggiati di cui alcuni hanno sofferto di problemi legati all?alcool o droga. ? Oggi grazie a quest? attivit?, essi hanno trovato un equilibrio?,? sottolinea con orgoglio il sindaco Mario Cicero, contento di costatare che questi giovani non disturbano pi? l?ordine pubblico di questa tranquilla localit? di montagna.
Riguardo alle paure delle associazioni di difesa degli animali che inizialmente hanno protestato contro lo sfruttamento equino, dobbiamo riconoscere che queste sono del tutto infondate, soprattutto quando si notano le cure e la gentilezza con cui Vincenzo Mazzola, impiegato incaricato alla loro manutenzione, si rivolge a questi affascinanti asini.
?LA PI? ANTICA CORSA A PIEDI SU STRADA IN EUROPA?
In estate, tutti gli abitanti di Castelbuono si riuniscono in occasione della festa di Sant?Anna, patrona del paese. Dopo l?imperdibile processione religiosa dietro la reliquia della Santa? (un cranio gelosamente custodito nella cappella barocca del castello dei Ventimiglia), i Castelbuonesi si preparano ad assistere alla nuova edizione della pi? antica corsa a piedi su strada in Europa,? che ha visto il suo debutto nel 1912. In un?atmosfera tranquilla, gli spettatori,? dai marciapiedi, salutano i corridori, mentre il vincitore dell?anno precedente ? onorato da forti applausi.
Presto il segnale di partenza echeggia su piazza Margherita. Inizia cos? la corsa per le strade del paese per pi? di 10.000 metri o meglio 10 giri di 1.013 metri, strade in discesa e altre in salita.
?LA COABITAZIONE ? PARTE INTEGRANTE DEL DNA DEI SICILIANI?.
?Voi trovate corridori di tutto il mondo, dal Kenia all?Africa del sud, passando per il Marocco. Gli spettatori applaudono il migliore, qualunque sia il colore della pelle. ? questa la forza dei Castelbuonesi? dichiara ancora Mario Cicero che ne approfitta per punzecchiare i politici xenofobi della Lega del Nord.
? In Sicilia, non troverete mai un sindaco abbastanza stupido da togliere le panchine in modo da evitare agli immigrati di coricarsi su di esse. Il dialogo, l?incontro e la coabitazione sono parte integrante del DNA dei siciliani. Chiunque giunga nella nostra isola ? il ben venuto?. Quest?anno, l?83? edizione ? stata vinta dall?etiope IBRAIM JEILAN in 34?43??, mentre, al momento della cerimonia d?inaugurazione, il keniano MOSES TANUI, che ha vinto la medaglia d?oro dei 10.000 metri ai campionati mondiali di Tokyo nel 1991 e che ha partecipato alla corsa nel 1994, ha ricevuto un assegno per sostenere il suo progetto di beneficenza nel suo paese natale.
Secondo il sindaco, Castelbuono sembra essere l?emblema, in effetti, dell?ospitalit? leggendaria dei siciliani ?Un sorriso non costa assai, ma dona molto?,confida Luigi, incaricato alla gestione del rifugio Crispi, posto sulle altezze di Piano Sempria , a 1250 metri, nei dintorni del paese. Con i suoi 25 posti letto e il suo ristorante che propone piatti locali, questo rifugio ,appartenente al club degli alpini siciliani, segna il punto di partenza del sentiero-natura che porta fino al bosco di agrifogli giganti di Piano Battaglia (1.400 metri). Alcuni di questi arbusti hanno pi? di 300 anni, misurano pi? di 14 metri di altezza e 4 di circonferenza. In questa vegetazione selvaggia di macchia mediterranea, di castagni e di faggi, dove il solo rumore che si percepisce ? il ronzio degli insetti, il tintinnio delle campane delle mucche o il verso di qualche gheppio, l?escursionista si trova immerso in un?atmosfera di mitologia antica che riecheggia in questa colonia greca. Impossibile, nella calura estiva, non pensare a Cerere, la dea dei raccolti, che soggiorna in Sicilia, secondo la mitologia romana, o ancora a Vulcano, il dio del fuoco, che risiede sotto l?Etna. Farfalle svolazzano nei cespugli posti ai bordi delle strade. Del resto non ? un caso se l?insetto figura sul logo del parco delle Madonie.
?I FRASSINI DA FIORE DA CUI VIENE RICAVATA LA MANNA DAL CIELO?
Per renderci conto ancora della generosit? di questa natura esuberante, sulla terra di Castelbuono cresce il Fraxinus ornus, una variet? di frassino da fiore che pu? raggiungere i 10 metri di altezza, da cui ? ricavata la manna, quella stessa manna caduta dal cielo evocata nella Bibbia quando Dio manda una vivanda provvidenziale agli Ebrei nel deserto.
Oggi la manna ? esclusivamente prodotta in questa regione montagnosa (oltre Castelbuono la troviamo anche a Pollina), e anche in Calabria.
Questa sostanza zuccherina ? ottenuta da giugno a settembre praticando delle incisioni sul tronco degli alberi. Al contatto con l?aria e il sole estivo siciliano, la linfa biancastra si solidifica.
Si raccoglie. La si lavora secondo un antico?savoir-faire? tradizionale . la coltivazione del frassino sembra risalire alla dominazione araba, tra il IX e l?XI secolo, mentre il pi? antico documento attesta l?esistenza della manna nell?isola nel 1080 e giunge da un diploma deliberato dal vescovo di Messina.
Oggi la sua raccolta conosce un certo rifiorire dopo che sono state scoperte le virt? terapeutiche di questo edulcorante naturale lassativo e depurativo.
R?gine Cavallaro
IL CASTELLO DEI VENTIMIGLIA
Originario di Ventimiglia, al nord dell?Italia, i conti di Geraci si stabilirono in Sicilia nel XIII secolo. All?inizio del XIV secolo, essi finirono di costruire questo simbolo della loro potenza.Principale monumento di Castelbuono, cui deve il suo nome, il castello dei Ventimiglia ? stato costruito nel 1316. Ma ? molto probabile che sia stato costruito su una piazzaforte bizantina, come attesta l?antico nome di origine greco del paese, Ypsigro, che significa ?luogo fresco?. Giunti dalla citt? ligure, i Ventimiglia, conti di Geraci, si stabiliscono nell?isola nel 1242 e per sei secoli furono i signori del circondario, dopo che Giovanni I? di Ventimiglia decise di trasferire nel 1454 la sua corte sulle altezze di Castelbuono, elevato al rango di principato nel 1595. Sar? lui ad ordinare la costruzione della cappella palatina destinata ad accogliere la reliquia di Sant?Anna, decorata dopo in stile barocco dai fratelli Serpotta, celebri scultori palermitani che anno dato alle chiese e alle cappelle della Sicilia occidentale le pi? belle decorazioni in stucco.
?[Traduzione? di Ester Spallino]