Verrebbe da dimettersi. Ora, dico io, come si può continuare a condurre un’innocente rubrica satirica per sorridere un po’ delle vicende di fantapolitica quando queste vengono puntualmente superate dai fatti reali, per: varietà, ritmo, complessità ed anche proprio per comicità? Ok che la realtà supera talvolta la fantasia, ma in questo caso si esagera: la supera a destra ed impennando! Verrebbe da dimettersi, dicevo; se non fosse che anche questo risulterebbe del tutto surclassato dai fatti di cronaca…
Ed allora – nonostante la voglia di fare una puntata romantica – partiamo da lì, dalla doppietta di addii di Marcello & Karmello: “pe – pem” (che – lo riconoscerete – è anche il suono tipico della doppia tumpulata). Cioè: il primo, detto l’assessore che si D’Anna (ma solo nel nome), viene designato candidato sindaco da “Castelbuono in movimento, l’altra faccia” feat. Polizzotto, per cui – silenziosamente – sceglie di dimettersi. E giù lacrime per l’ammore che fu…
Il secondo invece, il giorno dopo (per San Valentino, sigh!), viene dimissionato proprio mentre lui stesso cerca di dimissionarsi prima. Ricordate il gioco del fazzoletto? Uguale. A quanto pare, al fotofinish, è Tumminello a spuntarla. Il quale si prende poi 24 ore per elaborare una letterina niente male, in risposta a quella più sobria mandata il giorno prima dal nostro ever-green, per raggelarne qua e là la produttività, l’anzianità, la lealtà, la carriera. Insomma: non si sono lasciati proprio bene. Quello di Karmelo, diciamocelo, era un amore struggente ma difficile, osteggiato da troppi e complicato dalla differenza d’età, ma animato da passione vera. Una fuitina d’altri tempi, insomma, ma senza troppo futuro: giusto i 5 anni di passione previsti dal mandato. Ed ora via verso nuovi lidi, col cuore aperto e lo spirito libero come un adolescente con gli ormoni a mille.
E perché, dell’altra coppia del momento ne vogliamo parlare? Noi qualcosina l’avevamo indovinata quando chiudevamo profeticamente la puntata de Il ritorno di Rocky La Forgia con la sconfitta ai punti sul ring del nostro… In lacrime e piangente al grido di “Adriana!”
Però, come ricordiamo sempre, non mettiamo limiti alla Provvidenza, e neppure a Sant’Annuzza. Ma la situazione oggi è seria e per davvero… Da sciarra-chitarra musica e battaglia. Perché, anche se Mario perdonasse gli infedeli, pochi pesci del Fritto Misto resterebbero nell’acquario di Andiamo Oltre. Cioè: secondo voi al pesce-Piscitello andrebbe bene portare voti al PD giusto perché qualcun altro glielo chiede, fosse anche da Palermo, Roma, Firenze o Carrapipi? O, per cambiare animale, farebbe lui da buona pecorella in un gregge non suo? Mai e con nessuno. Anzi: solo col Lupo.
Ma basta animali, non ce ne vogliano i tanti veterinari candidati a sindaco (io, da abitante, qualche domanda me la faccio), e torniamo all’ammore con versi immortali.
Oh Romè Romè perché sei tu Romè!?
Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti. Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu.Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome. Che cos’è un nome? Quella che chiamiamo “rosa” (!) anche con un altro nome avrebbe il suo profumo.
Rinuncia al tuo nome, Romè, e per quel nome che non è parte di te, prendi me stessa.